Siamo nel pieno dell’estate, è caldo, qualcuno è già in vacanza, altri fanno ancora…ma con meno lucidità, meno velocità, meno entusiasmo, più errori, più ritardi, più stanchezza.
È così, un po’ per tutti.
Soprattutto per chi fa lavori mentalmente e fisicamente intensi, per chi ha fatto tanto, per chi rispetta criteri qualitativi e non solo quantitativi.
Siamo in tanti in questa realtà complessa in cui viviamo da un po’, non è una sensazione personale ma una modalità di funzionamento sistemico.
E quindi?
La risposta stavolta ce l’ho, l’ho sentita dalla mia amica Elena durante una meditazione magica, su un prato, in una sera d’estate.
Non ricordo le sue esatte parole ma il senso era: adesso diamoci il permesso di rilassarci, adesso possiamo rilassarci.
Rilassare il corpo,
rilassare la mente,
rilassare le emozioni,
rilassare le azioni,
rilassare il tempo,
rilassare le aspettative,
rilassare la comunicazione,
rilassarsi.
Ricordiamoci come si fa e ricordiamoci di farlo, lo so che non viene spontaneo.
E se non ce lo ricordiamo alleniamoci a farlo, che ne abbiamo bisogno tutti noi singoli e tanto, tantissimo il sistema di cui siamo parte.
Io proverò a entrare in quietazione sempre più spesso per recuperarmi e recuperare i racconti delle (tante) cose (belle) fatte in questo periodo.
Che “la felicità è reale solo se condivisa” come scriveva Christopher McCandless.

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