Un momento di quietazione in una giornata piena.
Ho bevuto il caffè sul balcone con un vecchio amico: uno degli ultimi libri studiati per gli esami universitari. Mi segue da ormai vent’anni con la sua copertina scolorita, le pagine vissute, le sottolineature da studio e il numero delle pagine del capitolo segnato a matita (vi prego, ditemi che lo facevate anche voi…).
E’ stato un momento bello, tenero, intenso.
Un tornare indietro e andare avanti nello stesso tempo, una bella sensazione di casa e di senso.
Mi succede con i libri esattamente come con gli amici umani: alcune relazioni finiscono, altre sintonie si sanno trasformare con te e ti accompagnano per tutta la vita.
📌Cosa c’entra questo libro con quello che faccio ogni giorno con le persone e le organizzazioni?
📌Cosa c’entra la mia formazione clinica con gli interventi organizzativi?
📌Come tengo insieme la psicoterapia ipnotica e la formazione comportamentale?
📌Come si integrano la possibilità di andare in profondità e il bisogno di efficacia?
📌Come integro gli anni da psicoterapeuta con i lavori individuali di sviluppo aziendale?
Questa è la mia spina dorsale: gli esseri umani e le loro profondità. Le radici da cui possono germogliare gemme, fiori, frutti…quello che c’è all’interno e che si può manifestare in loro stessi, nelle relazioni, nel lavoro, nell’arte, nello sport, nel sociale.
La base di partenza da cui ho cominciato a costruire il mio percorso professionale.
E a distanza di tanti anni dall’intuizione che questo sarebbe stata la mia direzione ne ho la certezza: gli esseri umani sono esseri meravigliosamente complessi e multisfaccettati.
Ok, si: sanno anche essere anche difficili, faticosi, impegnativi, incoerenti.
Ma per me rimangono l’oggetto e il soggetto di studio (e di pratica!) che preferisco.