Siamo ancora nel pieno dell’emergenza, un periodo in cui “esce all’improvviso dalle acque” qualcosa di nuovo ogni giorno e noi cerchiamo di far fronte a questa situazione.

Come possiamo e come siamo. 


Un mese che lavoro, parlo, scrivo, vedo persone…da casa, seduta alla mia scrivania, davanti al pino marittimo che c’è nel giardino condominiale, di fronte a uno schermo e al telefono. Come tutti: il fare che si mischia continuamene con l’essere.

E’ uno strano quotidiano quello che viviamo in questi giorni di confino: un giorno dopo giorno che mescola il privato con il professionale, a ognuno in una modalità diversa e che ci obbliga a trovare la nostra personalissima quadra in questo momento di emergenza.

Quello che stiamo scoprendo utile per stare al nostro meglio adesso è probabilmente lo stesso per tutti noi, ma la ricerca attiva della qualità e della quantità dei singoli ingredienti ci sta dando la possibilità di trovare la nostra personalissima ricetta per metterci in bolla con un po’ di: organizzazione, flessibilità, disciplina, lucidità, pazienza, compassione, curiosità, riflessione, movimento, riposo, lungimiranza, presenza, condivisione, solitudine…tutti mescolati insieme dal coraggio. 


Qui però il coraggio non ha nulla di eroico o di contrapposto alla paura, somiglia di più al cucchiaio che mescola gli ingredienti di una torta e che li miscela al meglio. 

❤️Nell’emergenza c’è da metterci davvero tanto cuore, tirarlo fuori e renderlo visibile, dare valore all’autenticità che abbiamo dentro e persino trovare un certo agio o piacere in ogni azione che scegliamo di fare. 

❤️Proviamo a mettere il cuore a su agio, facciamo quello che lo fa vibrare…fosse anche una cosa piccola o piccolissima, quello che ci piace ha un potere rigenerativo fortissimo. 

❤️Fare le (piccole) cose con amore é il super-potere che possiamo usare tutti, per farci bene e fare del bene.