Non ho mai chiesto e sentita chiedere ~COME~STAI così spesso e così intensamente come in questo ultimo anno.
Anche voi?


E dire che fino a poco tempo quando lo chiedevo nei laboratori di gestione dello stress ricevevo in cambio degli sguardi in allerta e basiti, come se volessi arrivare da qualche altra parte.

Invece no.


La meta era proprio quella lì: come stai, in questo momento, in questa situazione specifica, tu.


Io come sto?


Facciamocela sul serio questa domanda e rispondiamoci davvero, da dentro.

Io lo posso fare per me: sto fisicamente bene, emotivamente stanca, socialmente un po’ isolata, sovraccarica di stimoli virtuali e di pensieri, intimamente raccolta e spiritualmente mancante della possibilità di esplorare l’intorno e il lontano.

Mi manca quella leggerezza dell’andare, liberi. Ho limitato (come tutti) la libertà di muovermi e per una zingara come me è davvero difficile.


Ho cercato di compensare prendendomi delle nuove libertà:

?esprimere chiaramente quello che sono e che penso,

?frequentare solo i posti che scelgo davvero (anche e soprattutto sul web),

?interrompere flussi e automatismi abitudinari ma non benefici per me,

?creare connessioni e sintonie nuove, azzardate, creative,

?generare e rigenerare piccole e grandi magie quotidiane,

?chiedere aiuto quando ne ho bisogno e darne quando posso,

?fidarmi per il gusto di farlo,

?scoprire che può funzionare anche così.


Forse ho un po’ esagerato, lo ammetto ma mi sono data almeno questo permesso.


Perché ve lo racconto?


Non certo come esempio o soluzione valida per tutti: faccio la psicologa e ormai so bene che funzionano davvero solo le soluzioni che ognuno trova per sé e che non esistono modelli validi per tutti.


Siamo tutti dei prototipi in una trasformazione continua: non penserete mica che torneremo a giocare lo stesso gioco di prima, vero?
Per qualcuno sarà meglio e per qualcun altro no, qualcun altro proprio non ce l’ha fatta e non in senso metaforico. Ho grande rispetto per chi non c’è più e mi sembra che esserci sia di per sé un valore forte e pieno di senso.


Esserci, per poi fare.

esserci per poi fare