Quest’estate ho deciso di cercare ispirazioni intorno a me e provare a condividerle quando mi sembra che possano essere di stimolo anche per altri: se c’è una cosa che ho imparato in questo periodo strano è che siamo tutti interconnessi e in interazione, chissà che le mie scoperte possano essere utili anche ad altri e che magari si possa creare una specie di circolo virtuoso di idee, persone, interazioni.
Già, ma come si fa a trovare ispirazioni?
Per continuare il gioco IN-SPIRE direi che semplicemente basta inspirare quello che c’è intorno a noi.
E non mi riferisco solo all’ossigeno che ci è necessario per stare al mondo e -letteralmente– funzionare: abbiamo bisogno di respirare tante cose diverse, non solo aria fresca e pulita.
Noi esseri umani siamo davvero fortunati: siamo immersi in un universo di stimoli, di possibilità, di opzioni, di relazioni. Abbiamo tantissimo intorno ma spesso non ce ne rendiamo conto e a volte ci perdiamo dei nutrimenti già presenti vicino a noi solo perché non siamo presenti a noi stessi…e dire che basta ritornare in noi per gustarci delle meraviglie!
Guardarsi intorno sembra semplice ma non lo è.
Serve presenza, consapevolezza, lucidità, tempo, voglia. Ma il tesoro è grande e spesso sorprendente.
Come oggi qui:
- Chi lo avrebbe detto che avrei scoperto tesori inattesi di arte moderna australiana in un piccolo museo in quota?
- Chi se lo aspettava l’entusiasmo e la curiosità dell’11enne?
- E la poesia del sentirsi connessi con la madre terra e le sensibilità delle popolazioni aborigene?
Le foto rendono meno della metà della sperimentazione reale però è un modo per mettere in circolo la meraviglia.
Proviamo ad attivare il moltiplicatore di ispirazioni?