Che cosa fate voi quando aumentano le limitazioni, i divieti, la  quantità di informazioni e la confusione? 

Io ho imparato che serve radicarsi al nostro interno e –come dico sempre alle persone con cui lavoro- diventa ancor più necessario “mettersi in bolla”. Una sorta di condizione di base da cui possiamo cominciare a pensare, sentire, generare e rigenerarci. 

Muro 1

Ma prima di tutto, prima di ogni azione creativa e di risoluzione serve centrarsi, proprio quando è più difficile.

Ritornare in noi, proprio quando tutto ci porterebbero fuori: di testa, di senno, di senso. Potete andare avanti voi. Per qualcuno saranno emozioni negative (quanto è già aumentata la rabbia? la tristezza? la paura? lo scoraggiamento?). Per altri lunghi discorsi razionali. Ma ci sono anche quelli che pur di non pensare o sentire negano la realtà e magari scappano in qualche paradiso non reale. 

Muro 2

Sono tutti meccanismi di difesa, automatismi diversi per ognuno di noi e che funzionano solo quando la strada è semplice e prevedibile. Oggi  purtroppo rischiano di partire in automatico senza che ce ne rendiamo davvero conto. 

Me ne rendo conto (sempre di più) quando parlo con le persone che lavorano con me sulla loro crescita personale o per risolvere circoli viziosi, ma anche –ormai, ahimè- quando parlo con vicini di casa. 

Portone

Ed è da stamattina che penso a una cosa che dovremmo studiare e praticare tutti oggi più che mai: la disciplina del piacere. Proprio ora che aumentano i limiti, i doveri, i vincoli, le restrizioni, i divieti diventa fondamentale recuperare tutto lo spazio possibile di scelta, libertà, autonomia e possibilità. 

Cosa possiamo scegliere adesso che il nostro fare è sottoposto a limitazioni esterne?

Il nostro essere, il nostro esserci, i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre reazioni, la nostra attenzione. 

Ricordiamo che siamo padroni di noi stessi e di come entriamo nel mondo reale: esattamente come possiamo scegliere di che colore dipingere un mobile, un muro, la porta di casa. Il criterio –di fatto- lo scegliamo noi: può essere un non colore oppure quello che ci dà il maggior piacere.  

Ci avete mai pensato?

Foglie

Io oggi passeggiando sotto casa rimiravo le foglie dai colori strepitosi di questo periodo autunnale e poi sono passata di fianco a una casa dipinta con colori accesi che mi ha colpito e fatto bene.

Ho deciso che la disciplina del piacere diventerà la mia materia preferita di questo periodo e proverò a esplorare tutto ciò che può generare gioia e soddisfazione. Si, proprio ora che il rischio è di intossicarsi di doveri, una specie di allenamento alla resilienza e alla rigenerazione attiva.

Mi piacerebbe che tutti acquisissero maggior padronanza sui pensieri, le emozioni, i movimenti, le relazioni e le azioni.

E attenzione: le cose piccole e quotidiane valgono per il nostro cervello molto più di quelle grosse e straordinarie, quindi niente scuse: qualcosa che inneschi un piccolo circolo virtuoso ce lo abbiamo tutti a portata di mano. Forse così minuscolo che passa in secondo piano in un momento in cui tutti urlano, ma forse la scoperta è ancora più importante.

Una passeggiata godendosi i colori dell’autunno, un buon libro letto sotto la coperta al sole, una frittata con le verdure fresche, il silenzio in casa e un buon incenso.

A voi cos’altro viene in mente? Ci aiutiamo a rigenerare emozioni, pensieri, azioni?

Rimettiamoci in bolla: davvero non possiamo permettere a niente e nessuno di intossicarci (adesso meno che mai!).