Quando mi chiedono che lavoro faccio da un po’ di tempo dico che aiuto persone organizzazioni a sbocciare come fiori. Penso al processo di fioritura e al fatto che i fiori non fanno altro che “diventare quello che sono”, per citare il vecchio C.G. Jung.

Guardo i fiori per capire come possiamo facilitare la nostra espansione, non per diventare persone di successo o per conquistare il mondo ma semplicemente perché è nella nostra natura. Che noi siamo rose, orchidee, calle, margherite o ranuncoli…siamo fatti per uscire dal nostro bocciolo e manifestare il nostro colore, il nostro profumo, la nostra forma. Se lo facciamo insieme in un gruppo o in un’organizzazione possiamo diventare un prato fiorito: meravigliosi!

Osservando la forza e la naturalezza con cui i fiori sbocciano mi sono chiesta se tutto questo divenire potesse essere di ispirazione anche per noi bipedi mentali. 

Ci vuole coraggio per diventare quello che siamo, ci vuole energia, ci vuole sfacciataggine, ci vuole metodo, ci vuole fiducia

A volte ci vuole anche qualcuno che ci guardi da fuori e ci regali la giusta attenzione, che ci dica che va tutto bene e che si vede già che stiamo uscendo dalla nostra zona di comfort per entrare in quello che siamo già.

Ecco, io faccio questo. Con le persone e con le organizzazioni cerco di facilitare il processo di crescita naturale, cerco di creare le condizioni per permettere a tutti di tirare fuori il loro meglio, senza difese e paure che bloccano il movimento e inquinano i nostri comportamenti. 

Come si fa? Attraverso la cura e l’attenzione del sistema e dei dettagli. Che in fondo nel processo di crescita gli esseri umani non sono poi molto diversi dai fiori.