Cosa significa?

Provo a fare un elenco di azioni possibili, per me, oggi:

🍃spengo computer,

🍃mi sconnetto dal cellulare,

🍃faccio cose manuali,

🍃cammino nel bosco,

🍃guardo un film,

🍃leggo un libro,

🍃parlo con amici,

🍃cucino,

🍃ascolto musica,

🍃sto in silenzio,

🍃rallento e mi fermo un po’.

È il passaggio da fare a essere, dalla prestazione alla presenza. A me fa bene e penso anche a tutti gli esseri umani: è un bisogno fisiologico cambiare ritmo e alternare ritmi diversi, è rigenerante e rivivificante.

Eppure so già che potrebbe essere difficile perché siamo immersi in un infinità di stimoli attivanti e non siamo allenati a scegliere.

In più possono partire tutti quei meccanismi che ci riportano al nostro fare abituale: la sensazione di avere tante cose da fare, la noia, la poca libertà di movimento di questa fase e anche la FOMO (Fear of missing out; letteralmente: “paura di essere tagliati fuori”).

Io, pur sapendo che la tentazione di fare sarà molto forte, ci provo lo stesso. E voi?