La meditazione, la mindfulness e la psicologia buddista mi stanno insegnando a stare con quello che c’è, anche quando non è gradevole.

Non è facile ed è un work in progress continuo, però funziona e tutto quello che funziona vale la pena.

Una cosa mi ha sempre colpito molto in tutti questi orientamenti di cura del sè: il restare in osservazione del fastidio quando la tentazione difensiva è di scappare il più lontano possibile o di reagire attivamente.

Mettere il tasto pausa (come diceva un mio maestro) e sentire con attenzione quello che c’è sotto.

E poi -solo poi- farsene qualcosa, che magari è molto diverso dalla reazione automatica perché con l’attenzione è diventata una scelta consapevole.

La scelta è quel momento magico in cui ritorniamo padroni di noi stessi, delle nostre azioni, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni.

Tornare in sé.

Anche quando abbiamo tanta libertà in meno di quella a cui siamo abituati.

Io oggi ho scelto di progettare cose nuove da questa postazione sul tappeto, di mettermi sul cuscino da meditazione alleggerito da in foulard con i rossetti e di lavorare con la carta e i pennarelli dopo tanto computer e troppa scrivania.

E tu oggi cosa ti dai il permesso di scegliere?