Oggi – adesso!- ho terminato un percorso durato un paio di mesi che ha coinvolto 70 persone sparse in tutta Italia.
Ognuno collegato al suo computer dal suo ufficio o da casa per lavorare in webinar online.
Distanti fisicamente ma insieme e con un obiettivo comune: imparare a comunicare in modo efficace, oggi, in un contesto complesso, in cambiamento, spesso sotto stress.
Ed è andata bene, così tanto che non abbiamo sentito troppo la fatica da webinar (la famosa Zoom fatgue) ma soprattutto i feedback raccolti dalla Responsabile sono stati davvero belli tra cui spicca questo: “il più bel corso da decenni”.
Sono abituata a ricevere feedback sul mio lavoro, ho imparato che c’è poco di personale e molto del processo di lavoro scelto.
Quindi, cosa ho fatto praticamente per ottenere un risultato come questo?
ho chiesto di lavorare con 10-12 persone massimo
tutti avevano telecamera e microfono acceso (a costo di collegarsi da casa o dal cellulare!);
ho dedicato molto tempo ad ascoltare le esigenze singole;
ho chiesto di usare carta e pennarelli per prendere appunti;
abbiamo fatto pause reali ogni 90 minuti, alzandoci e cambiando panorama;
ho facilitato la teoria attraverso l’uso della maieiutica;
abbiamo fatto teoria quanto basta ma abbiamo dedicato molto tempo alla messa a terra pratica;
ho creato relazione attraverso sguardi, sorrisi, domande aperte;
soprattutto ho cercato di mantenere lo sguardo curioso.
Si, lo sguardo aperto alla possibilità e all’inatteso può essere allenato e lo dobbiamo allenare se ci prendiamo cura dell’apprendimento degli esseri umani.
E’ prezioso e strategico.
Io lo alleno anche così, andando a vedere mostre d’arte, giocando con gli stimoli e stupendomi di quello che c’è. E – ve lo assicuro – gli esseri umani possono davvero stupirci quando un’opera di arte contemporanea!