Oggi – adesso!- ho terminato un percorso durato un paio di mesi che ha coinvolto 70 persone sparse in tutta Italia.

Ognuno collegato al suo computer dal suo ufficio o da casa per lavorare in webinar online.

Distanti fisicamente ma insieme e con un obiettivo comune: imparare a comunicare in modo efficace, oggi, in un contesto complesso, in cambiamento, spesso sotto stress.

Io allo specchio – Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, Palazzo Strozzi, Firenze

Ed è andata bene, così tanto che non abbiamo sentito troppo la fatica da webinar (la famosa Zoom fatgue) ma soprattutto i feedback raccolti dalla Responsabile sono stati davvero belli tra cui spicca questo: “il più bel corso da decenni”.

Sono abituata a ricevere feedback sul mio lavoro, ho imparato che c’è poco di personale e molto del processo di lavoro scelto.

Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, Palazzo Strozzi, Firenze

Quindi, cosa ho fatto praticamente per ottenere un risultato come questo?

↗️ ho chiesto di lavorare con 10-12 persone massimo

↗️ tutti avevano telecamera e microfono acceso (a costo di collegarsi da casa o dal cellulare!);

↗️ ho dedicato molto tempo ad ascoltare le esigenze singole;

↗️ ho chiesto di usare carta e pennarelli per prendere appunti;

↗️ abbiamo fatto pause reali ogni 90 minuti, alzandoci e cambiando panorama;

↗️ ho facilitato la teoria attraverso l’uso della maieiutica;

↗️ abbiamo fatto teoria quanto basta ma abbiamo dedicato molto tempo alla messa a terra pratica;

↗️ ho creato relazione attraverso sguardi, sorrisi, domande aperte;

↗️ soprattutto ho cercato di mantenere lo sguardo curioso.

Si, lo sguardo aperto alla possibilità e all’inatteso può essere allenato e lo dobbiamo allenare se ci prendiamo cura dell’apprendimento degli esseri umani.

Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, Palazzo Strozzi, Firenze

E’ prezioso e strategico.

Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, Palazzo Strozzi, Firenze

Io lo alleno anche così, andando a vedere mostre d’arte, giocando con gli stimoli e stupendomi di quello che c’è. E – ve lo assicuro – gli esseri umani possono davvero stupirci quando un’opera di arte contemporanea!

Firenze, sotto la pioggia