Riflessioni su Emergenza-Elaborazione-Evoluzione LAB
In questi ultimi tre mesi ho lavorato a un progetto per una banca con cui collaboro da tanto tempo, un laboratorio nato da una necessità emersa in pieno lockdown per fornire alle persone strumenti per gestire al meglio questa situazione così anomala e creare uno spazio di riflessione per elaborare l’emergenza e poterla usare per evolvere.
Lo abbiamo chiamato E.E.E. lab e nel corso di due mesi abbiamo coinvolto 70 persone, in piccoli gruppi e con lo stesso ruolo aziendale. Diversamente dal solito abbiamo dovuto fare tutto online, sia la parte dedicata all’analisi dei bisogni sia quella della progettazione e anche l’erogazione della formazione: tutti sempre davanti a uno schermo, connessi alla rete, seduti a una sedia o a volte su un divano (o per terra).
Qualcuno si collegava dalla sede di lavoro semi deserta e qualcun altro da casa, ho potuto vedere le case e i giardini delle persone con cui ho lavorato, ho incontrato i figli, i mariti, le mogli, le nonne che passavano a salutare incuriositi o che fornivano assistenza informatica. Qualche volta sulla sedia davanti al computer (o al telefono o al tablet) si è seduto un cane…cosa che davvero non sarebbe stata possibile in un’aula tradizionale!
E’ stato strano essere lontani ma sentirsi al contempo così vicini da poter condividere non solo spazi domestici ma anche riflessioni ed emozioni private, è stato bello poter proporre un momento per valorizzare quello che è stato vissuto e far vedere alle persone cosa sono state in grado di fare durante un’emergenza che nessuno si poteva immaginare.
Abbiamo tutti vissuto una sorta di esperimento sociale e in momenti come questi diventa importantissimo vedere e valorizzare quello che abbiamo imparato, noi con questo webinar lo abbiamo fatto insieme.
Vi assicuro che anche dallo schermo del computer si leggeva sulle facce la sorpresa di capire che:
- si, siamo stati bravi, abbiamo imparato cose utili e importanti;
- che no, non era scontato, ovvio, banale farlo;
- che è fisiologico essere così stanchi;
- che è bene prenderci cura di questa fatica per poter andare oltre.
Siamo stati e siamo ancora tutti dei pionieri su questo tema, insieme risulta più semplice capire cosa ha funzionato e poi replicarlo e cosa invece non ha funzionato per non ripeterlo. Anche questo è stato uno spazio di trasformazione ha già visto la messa a terra di nuovi apprendimenti con nuove competenze e consapevolezze che mi auguro possano essere la base per affrontare il nuovo.
Stiamo imparando e poterlo fare insieme è davvero un privilegio.
Io mi porto via che le persone avevano voglia oltre che bisogno di condividere la loro esperienza professionale e personale: partecipare a un’esperienza formativa di questo tipo attraverso un webinar è sicuramente maggiormente faticoso e stancante rispetto all’aula esperienziale, questa situazione limitante ha però consentito di sperimentare (e superare!) i limiti dovuti all’inesperienza informatica e alla autodisciplina nell’uso di questo canale.
Ho ricevuto tantissime domande per comprendere meglio la situazione e attivare i circoli virtuosi che ci possono far stare meglio, in modo semplice e concreto.
Ho capito che per me condividere quello che so, che faccio e che sono oggi non è più solo un lavoro ma parte di me: bellissimo ma anche molto impegnativo, per questo adesso devo rigenerarmi e per un po’ non starò davanti allo schermo del computer, quest’estate andrò alla ricerca di inspirazioni ispiranti.
Ci vediamo in giro? 😉