Cambiamento
Diciamolo subito forte e chiaro: cambiare non è facile, non basta la forza di volontà o la pazienza…serve sapere come funzioniamo noi esseri umani nel cambiamento e Medina lo spiega molto bene.
Intanto…
Al nostro cervello cambiare non piace, mette in atto subito le resistenze al cambiamento, preferisce le azioni fatte dal pilota automatico (che sono circa il 42%!!!).
Se vogliamo cambiare dobbiamo costruire una strategia e un processo che ci supporti, che in questo caso volere non è il potere più efficace.
Ci può aiutare rendere il nuovo facile, comodo, vicino anche a livello ambientale.Il rinforzo e il piacere sono i veri attivatori del cambiamento, ricordiamocene quando vogliamo imparare qualcosa (o decidiamo di insegnare qualcosa ad altri!).
Per disinnescare comportamenti che sono già stati automatizzati aiuta aumentarne l’attrito cioè renderli più difficili e faticosi di quello che sarebbero naturalmente.
Ah, pare proprio che il giudizio e il senso di colpa non siano di supporto proprio per nulla…lo dice la scienza!
Presentazioni e attenzione
Viviamo in un’epoca in cui è difficile restare attenti e farsi ascoltare, siamo circondati da stimoli di ogni tipo e spesso non ci hanno spiegato come concretamente costruire la nostra comunicazione.
Intanto è bene sapere che abbiamo 10 minuti di tempo per trasmettere all’altro (a gradi linee!) quello di cui parleremo: il nostro ascoltatore deciderà se dedicarci la sua attenzione oppure no in questo lasso di tempo quindi pensiamo a quello che diremo all’inizio del nostro intervento.
E poi ricordiamoci di usare gli ami della comunicazione, ovvero di:
➡️attivare le emozioni di chi ci ascolta,
➡️con contenuti pertinenti,
➡️attraverso la narrazione di storie.
Siamo in un contesto complesso e imparare come funziona il nostro cervello e da quanto funziona così può essere un ottimo supporto a noi e alla nostra comunicazione! 🙂