Il cervello al lavoro – riflessioni dal libro di John Medina

Cambiamento

Diciamolo subito forte e chiaro: cambiare non è facile, non basta la forza di volontà o la pazienza…serve sapere come funzioniamo noi esseri umani nel cambiamento e Medina lo spiega molto bene.

Intanto…

🌟Al nostro cervello cambiare non piace, mette in atto subito le resistenze al cambiamento, preferisce le azioni fatte dal pilota automatico (che sono circa il 42%!!!).

🌟Se vogliamo cambiare dobbiamo costruire una strategia e un processo che ci supporti, che in questo caso volere non è il potere più efficace.

🌟Ci può aiutare rendere il nuovo facile, comodo, vicino anche a livello ambientale.Il rinforzo e il piacere sono i veri attivatori del cambiamento, ricordiamocene quando vogliamo imparare qualcosa (o decidiamo di insegnare qualcosa ad altri!).

🌟Per disinnescare comportamenti che sono già stati automatizzati aiuta aumentarne l’attrito cioè renderli più difficili e faticosi di quello che sarebbero naturalmente.

🌟Ah, pare proprio che il giudizio e il senso di colpa non siano di supporto proprio per nulla…lo dice la scienza!

Cambiamento

Presentazioni e attenzione

Viviamo in un’epoca in cui è difficile restare attenti e farsi ascoltare, siamo circondati da stimoli di ogni tipo e spesso non ci hanno spiegato come concretamente costruire la nostra comunicazione. 

Intanto è bene sapere che abbiamo 10 minuti di tempo per trasmettere all’altro (a gradi linee!) quello di cui parleremo: il nostro ascoltatore deciderà se dedicarci la sua attenzione oppure no in questo lasso di tempo quindi pensiamo a quello che diremo all’inizio del nostro intervento. 

E poi ricordiamoci di usare gli ami della comunicazione, ovvero di:

➡️attivare le emozioni di chi ci ascolta,

➡️con contenuti pertinenti, 

➡️attraverso la narrazione di storie.

Siamo in un contesto complesso e imparare come funziona il nostro cervello e da quanto funziona così può essere un ottimo supporto a noi e alla nostra comunicazione! 🙂

Presentazioni e attenzione