Il mitico naturalista Linneo ha classificato questo esserino nel 1758 mentre io l’ho visto bene per la prima volta solo un paio di giorni fa, nel tardo pomeriggio del mio ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze estive.
Non so bene cosa ne abbia pensato il botanico ma io mi sono incantata e gli ho fatto qualche foto: gli incontri con esseri viventi interessanti (appartenenti a qualsiasi specie!) hanno sempre un’importanza e un senso, a volte riusciamo a scoprirle.
Così, pur non essendo un’esperta entomologa, mi sono incuriosita e ho scoperto un po’ di cose, che mi pare abbiano molto a che fare con la complessità, le incoerenze, le anomalie di sistema e le sorprese della vita:
- Vive molto, molto intensamente: non si ferma mai di giorno!
- E’ un insetto ma ricorda moltissimo gli uccelli, in particolare il colibrì.
- E una falena ma è un animale diurno.
- E’ uno dei pochi insetti che si riserva la possibilità di migrare.
- Si nutre di nettare ma è troppo pesante per appoggiarsi ai fiori.
- Copre notevoli distanze e si muove con grande abilità e leggerezza.
- E’ fornito di una spirotromba ma è un insetto del tutto innocuo.
- E’ in grado di ritrarre la sua spirotromba, evitando la competizione con gli altri insetti.
- Resta fermo in volo muovendo le sue ali vorticosamente, tanto da creare un effetto fiammeggiante.
- Quando riposa copre le ali posteriori con quelle anteriori lasciando scoperto l’addome (posizione di preghiera) un po’ come una Sfinge egiziana.
- Macroglossum è una parola latina che significa “lingua lunga” e anche per questo è detto uccellino di Sant’Antonio in virtù delle notevoli capacità dialettiche del santo di Padova.
- Viene chiamato anche sfinge colibrì, sfinge del galio, farfalla sfinge, fiùtola e in molte altre maniere, tra le quali la mia preferita è “uccellino delle buone notizie”.
- In alcune regioni gli vengono dedicati dei biscottini: “gli uccelletti di sant’Antonio”.
- Si racconta che nella Seconda Guerra Mondiale fu visto uno sciame di questi insetti attraversare il Canale della Manica alla vigilia degli sbarchi in Normandia. Ritennero questo di buon auspicio per il D-Day.
E chissà quante altre ce ne sono, voi ne conoscete qualcuna? Se ne avete voglia, raccontatemele: in questo periodo di vacanze, di vuoto, di rigenerazione mi farò ispirare da lei.
Buona estate!
