Stamattina colazione così, con panetti colorati fatti in una domenica strana: protetta, silenziosa, isolata, chiusa tra le mura di casa…e che sarà molto somigliante al resto della settimana, con in più lo smartworking (e i compiti dei bambini).

Non panificavo da tanto ed è stato bello preparare il pane quanto mangiarlo: non lo facevo da tanto e davvero non mi ero resa conto di quanto mi mancasse. 

Strano come gli esseri umani si abituino a fare a meno di quello che amano fare…

Il bello è che chi ha visto questa foto mi ha chiesto la ricetta.

La ricetta? A me?! Io le ricette le leggo ma poi non le seguo per intero: mi piace troppo seguire le sensazioni, ascoltare gli ingredienti, sperimentare il nuovo, provare, improvvisare, sbagliare, imparare. 

Ogni volta è diverso e -per quanto sia confortante cercare indicazioni certe e sicure- può sempre manche qualcosa o andare storto qualcos’altro: cucinare come metafora della vita, con buona pace del mio compagno che mi guarda sempre un po’ perplesso quando mi metto ai fornelli!

È un po’ come il mettersi in bolla, centrarsi, trovare la propria quietazione: 

🥖non ce l’ho la ricetta ma so che tutti possiamo provarci con quello che abbiamo oggi, adesso, qui; 

🥖non ce l’ho la ricetta ma so che possiamo confrontarci sui nostri tentativi perché siamo isolati ma non per forza soli;

🥖non ce l’ho la ricetta ma ma so che in questi anni ognuno di noi ha imparato qualcosa che oggi può (semplicemente) fare.

Buongiorno!