Chi lavora con me mi chiede supporto per trasformarsi, cambiare, crescere, migliorare, fiorire, raggiungere obiettivi diventare quello che sentono di essere. Parole diverse, lo stesso bisogno (o desiderio) di espansione.

È un lavoro che si basa su tecniche e solide basi scientifiche ma per ogni situazione l’applicazione è diversa e personalizzata.

Dalla teoria si passa all’artigianato, in qualche caso riesce quasi a diventare arte.

Ultimamente però c’è un minimo comune denominatore, in azienda o nel privato: la necessità di muovere il corpo e risuonare con l’ambiente naturale.

Il nostro cervello e la nostra vita hanno bisogno degli stimoli che provengono dall’incontro con l’esterno, di appoggiare i piedi su terreni diversi, di osservare i cambiamenti delle stagioni, di guardare panorami in movimento, di scovare creature inaspettate, di cogliere il momento.

Guardando il movimento fuori possiamo cominciare ad attivarlo anche dentro di noi.

È possibile imparare a prenderci cura di questo processo, a volte -semplicemente- cominciando a camminare, che è la base del movimento umano.

Come ha detto meravigliosamente una signora in divenire “mi porto fuori”, cambio un passo dopo l’altro…e intanto mi godo il panorama.